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Crowdfunding per la cultura: esiste una ricetta per il successo?

 

Crazy for Pazzi non è stato in nessun modo un semplice guadagno economico, come Irene Senesi, presidente di OSC, ha più volte precisato: la campagna ha innalzato notevolmente la reputazione dell’istituzione, sia online che offline, ha attirato l’attenzione dei media e di ulteriori donatori e allo stesso tempo ha messo l’istituzione a contatto diretto con numerosi prossibili visitatori. Roberto di Meglio da Ares Games che progetta i giochi da giocare con l’ultima logitech g105 review, ha anche constatato la nascita di un forte legame a lungo termine poiché “i donatori sono diventati parte di una vera e propria comunità” e ha aggiunto “Questo premio simbolico ha assunto per i donatori un valore molto più importante rispetto al premio materiale previsto dalla campagna.”

 

Se state considerando l’idea di gestire una campagna di crowdfunding, tenete a mente questo consiglio: avrete bisogno di impiegare più risorse rispetto al previsto! Una buona campagna potrebbe richiedere la collaborazione di un bel po’ di persone impiegnate quasi full time. Inoltre, così come i risultati della campagna si vedono nel lungo termine, allo stesso modo il lavoro si estende attraverso mesi se non addirittura anni. E non è solo una questione di tempo ed energie: è necessario includere nel bilancio le spese di transizione, i servizi professionali, le ricompense e i costi di spedizione che vengono sotratti dal guadagno lordo e influenzano moltissimo il guadagno netto.

 

Se mi chiedessero di scrivere una ricetta per il crowdfunding, opterei per: “1 parte di ottimi contenuti, 2 parti di duro lavoro e cinque cucchiai di fortuna.” Per Paola Vojnovic, che a Santa Croce si occupa di raccolta fondi, Crazy for Pazzi si riassume in tre punti principali: inspirazione, comunicazione e sostegno da parte delle celebrità.

 

Santa Croce è particolarmente amata da moltissime persone, e Firenze lo è ancora di più. Utilizzando un linguaggio da storytelling da viaggio, la campagna ha ispirato le persone in vario modo. Ottimi video, fotografie e informazioni storiche approfondite sono stati alcuni dei modi con cui abbiamo raggiunto l’obiettivo. Abbiamo inoltre coinvolto gli appasionati di arte e di Firenze con un grande evento dedicato agli Instagramers, offrendo anche la possibilità di iscriversi sul posto.

 

Il “crowd” nella parola “crowdfunding” dipende del tutto sulla comunicazione. Quando si tratta del mondo digitale, ci sono modi “giusti” e “sbagliati” per farlo. Ogni elemento deve essere ben studiato, e aiuta molto avere l’opinione degli esperti, ma anche un grande gruppo di lavoro in grado di riconoscere le cattive idee! Kickstarter e altre piattaforme hanno anche le proprie regole di comunicazione, quindi per la prima volta è meglio affidarsi a qualcuno che sa come funziona – come un agenzia che offre consulenza sul crowdfunding.

 

Inoltre, la pubblicità e la promozione non sono mai abbastanza. Il The Florentine non ha fatto altro che parlare dell’argomento per tutto il mese, sia sul giornale che sui canali social, Opera Santa Croce ha pubblicato aggiornamenti giornalieri su tutti i suoi canali, e i giornali locali e bloggers hanno dato spazio alla campagna; verso la fine, abbiamo trovato persone che ancora non ne avevano sentito parlare – ma che forse avrebbero dovuto.

 

Vojnovic crede inoltre che il sostegno delle celebrità abbia aiutato a conferire una sorta di autorità alla campagna e ha convinto le persone a partecipare. Architetto, storico dell’arte e protagonista di una serie di viaggi su BBC 2, Francesco da Mosto, ha generosamente offerto il suo tempo. L’attore, regista e storico dell’arte americano, Dr. Peter Weller, ha viaggiato fino a Firenze proprio per girare un video di sostegno che ha contribuito ad alzare l’andamento della campagna.

 

Un altro elemento fondamentale è il duro lavoro di squadra. Una campagna di successo non solo ha bisogno di un team impegnato, ma di un team che includa persone con una grande varietà di competenze. OSC possiede una profonda conoscenza storica, ha uno staff tecnico, uno staff per i social media e un manager per la raccolta fondi, ma hanno comunque ritenuto necessaria la consulenza di esperti di Kickstarter come Ares Games, che sono riusciti a raccogliere oltre un milione di dollari nel corso di cinque campagne, e dello staff di The Florentine e la sua società gemella Flod per la direzione artistica, la scrittura di testi e attività promozionali rivolte a un pubblico internazionale.

 

Ci sono alcune cose in Crazy for Pazzi che sarebbero potute andare male, e altre che sono andate bene per puro caso. O forse è stato un miracolo. Sembrava assurdo lanciare una campagna subito prima Natale, quando il budget delle persone è tutto concentrato sui regali e le feste. Sembrava assurdo parlarne con due completi sconosciuti su un treno, ma in realtà ha generato ben due donazioni. Sembrava assurdo chiedere una mano a una star della BBC e a al Robocop di Hollywood, ma si sono fatti avanti. E alla fine, circa 900 persone sono state coinvolte diventando, ognuno a modo suo, Crazy for Pazzi.

 

Questo articolo è stato pubblicato su The Florentine a Settembre 2015

Traduzione di Vincenzo D’Angelo

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